Riutilizzo della carta
Ogni anno il nostro Paese produce milioni di tonnellate di carta riciclata, l’industria cartaria però produce residui dal processo di riciclo in quantità maggiore; la carta riciclata è reperita soprattutto dalla raccolta differenziata urbana, da li gli scarti cartacei vengono lavorati per dare nuova vita a bobine di carta, fogli, buste, e borse cartacee; Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta ha spiegato le problematiche su questa tema importante del riuso: «L’industria cartaria italiana ha una forte vocazione al riciclo e la presenza delle cartiere sul territorio permette l’effettivo riciclo della carta evitando un problema di gestione dei rifiuti urbani. Questo ciclo per funzionare in modo virtuoso ha bisogno di adeguate politiche di sostegno alla gestione degli scarti del processo. Per quanto minimo il riciclo genera infatti una parte di scarto dal forte potenziale energetico, che, se gestito correttamente consentirebbe di chiudere il ciclo del riciclo. Gli scarti derivano dai rifiuti urbani ed è quindi interesse collettivo che siano gestiti al meglio, con il pieno supporto delle amministrazioni locali e regionali. Senza certezze sul recupero degli scarti del riciclo anche il riciclo viene messo in discussione. E con questo una fetta importante di economia circolare, che non deve essere né inventata né incentivata. Non fermiamo il riciclo della carta per l’incapacità di dare risposte al recupero degli scarti del riciclo da parte delle istituzioni e della politica».
Riciclare conviene
Riciclare senza dubbio conviene ma si viene a creare un paradosso, anche l’industria del riciclo produce scarto e infine non ci sono i mezzi per riutilizzare una seconda volta gli scarti del riciclo; un cane che si morde la coda in pratica; ancora lo stesso Modugno di Assocarta ha spiegato: «L’impossibilità di realizzare impianti di termovalorizzazione per il recupero energetico dagli scarti che provengono dal riciclo rimane un vero e proprio limite all’economia circolare per una filiera che già ricicla mediamente il 60% (80% nel settore dell’imballaggio) e dove ogni minuto si riciclano ben 10 tonnellate di carta e cartone. L’impossibilità di realizzare impianti per il recupero energetico degli scarti che provengono dal riciclo pone l’industria nazionale in un forte svantaggio competitivo ed è il principale fattore limitante all’incremento del riciclo e della circolarità».