Come da tradizione ormai consolidata, anche quest’anno, come ogni dicembre dal 1989, la prestigiosa testata de “Il Sole 24 Ore” ha stilato la classifica delle città più vivibili del nostro paese. Un ideale momento in cui viene scattata una nitida fotografia del nostro paese, mettendo in risalto le differenze, talvolta assai marcate, tra le diverse zone dello Stivale.
Una classifica che tiene conto di diversi indicatori, come “Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro” e “Ambiente e servizi”, che concorrono a fornire uno spaccato sulla sostenibilità (e godibilità) della vita in ogni singola città. E che quest’anno, complice anche l’ondata pandemica, è radicalmente mutata rispetto a soli dodici mesi fa.
Milano passa il testimone a Bologna ed esce dalla top ten
Basti pensare, ad esempio, alla vetta di questa graduatoria, dove spicca la città di Bologna: rispetto al 2019, il capoluogo emiliano-romagnolo ha scalato ben tredici posizioni. In forte discesa, invece, Milano, che lo scorso anno guidava la classifica: la città lombarda, messa a dura prova dall’avvento del covid 19, è crollata di ben undici posizioni, uscendo addirittura della “top ten”.
Un problema, quello della città meneghina, che riguarda la maggior parte dei capoluoghi lombardi: escluse Sondrio e Mantova, uniche province che hanno scalato qualche posizione rispetto a dodici mesi e tra le meno colpite dalla forza deflagrante del coronavirus, tutte le altre città hanno accusato il colpo, scendendo nella graduatoria stilata dal quotidiano di Via Monte Rosa.
Il podio, come lo scorso anno, viene completato dai due capoluoghi del Trentino-Alto Adige, Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e terzo posto, figurano nella medesima posizione registrata al termine del 2019. Il nord-est, invece, la fa da padrone dalla quarta alla sesta posizione.
L’Emilia-Romagna piazza cinque città nelle prime venti posizioni
Fuori dal gradino del podio, infatti, si piazza Verona, in risalita di tre posizioni rispetto al 2019, seguita da Trieste, stabilmente quinta, e da Udine, che guadagna il sesto posto in risalita di ben dieci posizioni. Al settimo posto, in discesa di tre posizioni, si colloca Aosta, da diversi anni, ormai, stabilmente nella top ten delle città italiani più vivibili.
All’ottavo posto troviamo Parma, ulteriore conferma di come l’Emilia Romagna, in quest’anno così funesto, si sia dimostrata la migliore regione del Belpaese. Oltre il 50% delle provincie emiliano-romagnole, infatti, sono presenti nelle prime venti posizioni: oltre alle già citate Bologna e Parma, Forlì ottiene il quattordicesimo posto, Modena il quindicesimo e Reggio Emilia il diciassettesimo.
Dopo svariati anni, nella “top ten” entra una città del nostro meridione: Cagliari, in risalita di ben undici posizioni, guadagna il nono posto e primeggia nella categoria “Demografia e Salute”. Al decimo posto, terza città del Friuli Venezia-Giulia inclusa nella top ten, si piazza Pordenone.
Come si collocano le grandi città
Molto interessante anche il balzo compiuto da Torino, che sale di ben dodici posizioni e si colloca al ventunesimo posto. Tra i “plus” offerti dal capoluogo piemontese spiccano la capillarità dei servizi destinati alla persona e le tante opportunità offerte dalle province limitrofe, come una gita fuoriporta nelle langhe cuneesi, passare una serata con una Escort Alessandria oppure godere di qualche ora di relax nei tanti centri termali presenti nel vicino Monferrato.
Per quanto riguarda le città meno vivibili, le dieci peggiori si trovano concentrate tutte nel Sud-Italia. La palma, poco invidiabile, di città meno vivibile va a Crotone, seguita da Caltanissetta e Siracusa, quest’ultima retrocessa al terz’ultimo posto dopo aver perso ben quindici posizioni rispetto a solo dodici mesi fa. Tra le meno virtuose, poi, si segnalano Vibo Valentia, Enna, Catanzaro (-17 posizioni), Trapani, Foggia (+ 5 rispetto allo scorso anno), Ragusa (-19) e Agrigento (+4).
Volgendo lo sguardo alle altre grandi città fin qui non menzionate, Roma (-14) si trova al trentaduesimo posto, mentre Venezia (-24) è solo un gradino sotto la Capitale. In picchiata anche Firenze (-12 posizioni, ventisettesima) e Napoli (-11, novantaduesima).