ISSI News Le cremazioni dei corpi ai giorni d’oggi

Le cremazioni dei corpi ai giorni d’oggi

La cremazione, oggi, è una delle pratiche che vengono scelte dalle persone nel momento in cui queste pensano al momento del loro trapasso.
Scopriamo in cosa consiste questa procedura e tutte le caratteristiche che la contraddistinguono.

La cremazione, una pratica assai diffusa in Italia

La cremazione, fino a 50 anni fa circa, era una pratica che non veniva presa in considerazione da parte della popolazione italiana.
Una volta giunto il momento del trapasso, infatti, i cari di un defunto optavano per tumulare la persona passata a miglior vita.
Oggi, invece, la cremazione rappresenta l’alternativa, nonché la scelta che viene maggiormente gettonata, da coloro che stanno per passare a miglior vita.
Tale scelta è motivata da due fattori importanti, di cui il primo è quello religioso: in molte di esse, infatti, l’uomo nasce dalla cenere pertanto si suppone che questo debba tornare come tale, possibilmente venendo disperso o posto nella terra, fonte di vita.
La seconda motivazione è data dalla paura di potersi improvvisamente risvegliare all’interno della bara, quindi morire per asfissia e in preda al terrore.
Circa 4 persone su 10, prima del trapasso, come propria ultima volontà lasciano un appunto dove viene espressa la propria intenzione di essere cremati oppure espongono l’ultimo desiderio alla persona più cara.

Come avviene la cremazione

La cremazione a Roma, così come in tutti gli altri luoghi italiani, avviene mediante forni speciali che hanno il compito di bruciare il corpo della persona passata a miglior vita.
Questi macchinari raggiungono una temperatura di circa 900 gradi e sono oggetto di una serie di normative che regola lo svolgimento di tale operazione: in molti comuni le imprese funebri devono ricevere l’autorizzazione per poter procedere allo svolgimento di tale pratica.
Una volta che il corpo viene bruciato, cosa che accade anche alla bara che viene utilizzata affinché la combustione possa avvenire correttamente e in tempistiche meno lunghe, il corpo del defunto perde circa il 95% della sua massa corporea, ma non diventa completamente cenere.
Rimangono infatti dei residui, specialmente ossei, i quali sono oggetto di una procedura manuale che deve essere svolta dagli addetti che si occupano di svolgere tale pratica, riducendo questi frammenti in cenere.
I suddetti vengono poi posti all’interno dell’urna, che ha il compito di simboleggiare la persona passata a miglior vita.

Il prezzo della cremazione

Per quanto concerne il prezzo della cremazione Roma e delle altre zone d’Italia, occorre precisare come questo è oggetto di una normativa specifica che indica che la suddetta procedura non deve avere un costo superiore ai 500 euro.
Si tratta di una soglia di spesa adeguatamente studiata da parte del Governo, che impone appunto tale spesa come costo massimo della procedura.

La cremazione e la dispersione delle ceneri

Una delle caratteristiche che spesso contraddistingue questa procedura è rappresentata dalla successiva dispersione delle ceneri, operazione che in alcune occasione viene svolta in maniera tutt’altro che corretta.
In questo caso è importante prendere in considerazione il fatto che le ceneri del defunto possono essere disperse in aria, per terra o in acqua a patto che tale operazione non venga svolta in un centro abitato o comunque che la propria intenzione non venga notificata al Comune di residenza dove si intende svolgere tale operazione.
Pertanto nelle aree lontane dal centro abitato la dispersione delle ceneri tende a essere consentita, previa autorizzazione da parte del Comune.

I vantaggi della cremazione

La cremazione possiede inoltre diversi vantaggi come, per esempio, la possibilità di riportare a casa i resti del defunto, posti nell’apposita urna, evitare spese elevate per la tumulazione e la possibilità che al cimitero sia completamente assente un loculo per la sepoltura.
Inoltre il corpo non subisce alcuna decomposizione con lo scorrere del tempo, quindi i potenziali gas dannosi per l’ambiente che derivano appunto da questo processo naturale non vengono sprigionati.

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